In tema di Start-up e Start-up innovative si è molto discusso ultimamente. In quanto realtà sviluppata solo negli ultimi anni grazie alle nuove tecnologie, attira non poche curiosità e domande. Ma cos’è una start-up?
Con questo termine si intendono società, anche di piccole dimensioni, che si distinguono per svolgere attività di ricerca, produzione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto contenuto e valore tecnologico.
Queste società hanno caratteristiche proprie quali la durata minima di 5 anni, dal momento che lo stato di start-up non è che temporaneo. Ciò significa che questo periodo è principalmente orientato allo sfruttamento delle risorse investite nello sviluppo di un prodotto o di un servizio innovativo. A questo scopo lo Stato riserva delle speciali agevolazioni che hanno l’obiettivo di concretizzare le idee innovative e altamente tecnologiche.
Un’altra delle caratteristiche fondamentali per una start-up è la scalabilità. Questa deve permettere di aumentare i propri volumi anche in tempi relativamente brevi. Quindi il suo potenziale di crescita è considerevole nonostante il numero delle risorse sia piuttosto limitato. Inoltre, la start-up risponde un’esigenza di mercato è perciò importante che essa risponda alla richiesta di innovatività.
Ma cosa serve per avviare una start-up?
Avere un’idea innovativa e tecnologica è la base necessaria per poter sviluppare la propria start-up.
Ma questo non basta, infatti ad essa va anche associato un buon business plan, che rappresenti gli obiettivi dell’impresa e il suo modello di business.
Prima di avviarla occorre però verificare che ci siano i requisiti necessari.
La start-up deve avere una forma di società (Srl, Spa o Società Cooperativa), tale per cui non può né essere una società individuale né appartenere ad un ramo d’azienda o derivare da cessione di attività. Essa non può essere quotata in borsa e deve avere sede legale in Italia, in uno stato UE o in uno che ha aderito all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo.
Il suo fatturato complessivo, nei cinque anni di attività, non può superare i 5 milioni di euro e gli utili non possono essere suddivisi prima che la start-up non venga cancellata dal registro. A queste indicazioni vi si aggiungono poi quelle relative alla quota minima da destinare allo sviluppo e alla ricerca di progetto, al livello di qualifica del personale e alla disponibilità di un titolo di privativa industriale, quale diritti d’autore e brevetti.
Una volta valutate queste richieste si procederà con la redazione e la sottoscrizione di un atto costitutivo e di uno statuto. In seguito, la società deve essere registrata presso l’Agenzia delle Entrate da parte di un notaio. A questo, tuttavia, esiste un’alternativa. Infatti, solo ed esclusivamente nel caso in cui si trattasse di una SRL, si potrà costituire una società tramite lo specifico portale online disponibile sulla piattaforma di Infocamere con il suo servizio “Crea la tua Start-up”. Al termine del processo di registrazione verranno redatti statuto e atto costitutivo.
A questo punto bisognerà solo registrare la propria società all’Agenzia delle Entrate e sul del Registro delle imprese.
Creare una start-up non è complicato: ciò che conta è una buona idea e qualcuno che ti aiuti a realizzarla e che sappia come farlo.
Per una consulenza su come avviare una Start-up non esitare a contattare lo Studio Gullì ed i suoi esperti professionisti!
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